Pier Vittorio Tondelli

Pier Vittorio Tondelli

Centro di documentazione

Il Ricordo di Fulvio Panzeri da parte di Viller Masoni (già Direttore del CDT)

Fulvio Panzeri, collaboratore e amico indimenticabile del Centro di documentazione P.V.Tondelli

Ho molto apprezzato la scelta del Comune di Correggio di dedicare a Fulvio Panzeri la giornata correggese del ricco programma di iniziative messo a punto in occasione del trentennale della scomparsa di Pier Vittorio Tondelli.

Mi si stringe il cuore, però, pensare che Fulvio non ci sarà; che le Giornate Tondelli, divenute anche grazie a lui nel corso di un quarto di secolo il più importante appuntamento annuale dedicato allo scrittore correggese, non vedranno più la sua presenza. Di colui che, più di tutti, si è occupato dell’opera di Tondelli dopo la sua morte; scelto dall’Autore stesso, che lo aveva “provato” in una sorta di apprendistato nella preparazione di “Un weekend postmoderno”.

Un lavoro che ha svolto in accordo con la famiglia Tondelli, naturalmente; che a un certo punto si è incrociato con la volontà del Comune di Correggio di valorizzare l’opera e la figura di questo suo cittadino straordinario. Una volontà sostanziata dall’impegno di realizzare un progetto serio e duraturo finalizzato a valorizzare la figura di Tondelli e a incentivare lo studio critico della sua opera.

Questo approccio consentì di superare un iniziale atteggiamento un po’ “guardingo” da parte di Panzeri e della famiglia Tondelli, giustificato innanzitutto dal dolore per la perdita subita, ma anche dallo scalpore provocato dalla prematura morte per AIDS dello “scandaloso” autore di “Altri libertini”; un clamore che in una parte della stampa e dell’opinione pubblica aveva suscitato pettegolezzi e curiosità voyeuristiche e, quasi per contrappasso, aveva altresì mobilitato una sorta di lutto sentimentale da parte di lettori particolarmente “devoti”.

Considerando inoltre che il rapporto fra Tondelli e Correggio, e viceversa, era stato e per certi versi restava ancora controverso, come dar loro torto? Per cercare di descrivere quel contesto, più tardi, nel 2002, proprio su sollecitazione di Panzeri, scrissi un testo, “Tondelli e il suo borgo”, per il numero monografico di Panta intitolato “Tondelli tour”. Fulvio lo commentò con questa email: “Caro Viller, hai scritto un gran bel pezzo, un pezzo che avrei voluto scrivere io e che condivido in pieno. Con grande equilibrio e senza toni polemici hai finalmente ristabilito la verità su Tondelli e Correggio, un rapporto non così idilliaco come viene definito dai conoscenti dell’ultima ora (…). Grazie davvero di cuore.

Mi soffermo su questi aspetti perché penso che i progetti e le collaborazioni che hanno successo e durata raramente sono frutto di un colpo di fulmine, bensì della serietà, della tenacia, ma prima ancora del rispetto e dell’empatia fra i soggetti che ne sono coinvolti, e questo ha bisogno di tempo.

Grazie a questo approccio, il Progetto “Pier Vittorio Tondelli, la lettura, la scrittura” promosso dal Comune di Correggio (e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Provincia di Reggio Emilia) fu il risultato di un lavoro collettivo in cui il contributo di Panzeri fu determinante.

Dopo la presentazione al Salone del libro di Torino nel maggio 1997, si lavorò di gran lena alla sua concretizzazione e il 20 dicembre di quello stesso anno fu inaugurato il Centro di documentazione Pier Vittorio Tondelli (CdT) e del relativo sito internet. Fu necessario un paziente lavoro di raccolta, ordinamento e catalogazione della documentazione, favorito dalla minuziosa bibliografia fornitaci da Panzeri.

Contemporaneamente partì la prima edizione dei Premi intitolati a Tondelli. Essi, attraverso concorsi specifici, perseguivano due obiettivi: incentivare lo studio critico dell’opera tondelliana e promuovere la pratica della scrittura giovanile.

Non starò qui a descrivere il dettaglio delle quattro edizioni che si svolsero fra il 1998 e il 2011, con relativa pubblicazione delle opere vincitrici e progressiva aggiunta di nuovi premi; mi limiterò ad una considerazione lapidaria: fu un’avventura straordinaria e, assieme, una lavorata pazzesca.

Per l’individuazione dei vincitori dei diversi concorsi il Comune nominò una Giuria di grande qualità, a cominciare dal suo Presidente: il prof. Ezio Raimondi. Anche gli altri componenti possedevano una competenza incontestabile, a parte il sottoscritto ovviamente: Alberto Bertoni, Roberto Daolio, Fulvio Panzeri, Antonio Spadaro; ad essi si aggiunsero in seguito Fabrizio Frasnedi ed Elisabetta Mondello.

Tutti svolsero egregiamente il proprio compito, a partire dal prof. Raimondi che, inoltre, accettando di presiedere la Giuria le estese il prestigio di cui egli godeva personalmente.

Ma se non ci fosse stato l’aiuto supplementare di Fulvio non so ne saremmo usciti altrettanto bene.

Non si trattava solo di un aiuto amichevole, ma della condivisione profonda di una convinzione che ci univa fin dall’inizio dell’avventura: la promozione della ricerca critica su Tondelli se voleva uscire dal circolo degli aficionados non poteva restare limitata alla cosiddetta critica militante, fra le cui schiere lo stesso Fulvio si collocava; doveva invece entrare nell’Università: nei corsi o nei seminari tenuti dai docenti, fra gli argomenti di Tesi proposti dagli o agli studenti. Non solo: doveva ambire ad avere anche un’apertura internazionale.

Ed è ciò che almeno parzialmente è avvenuto col combinato disposto fra i Premi per Tesi e Saggi e il Seminario, la cui figura centrale – almeno per l’impostazione e le prime dieci edizioni – è stata invece Antonio Spadaro.

Con Fulvio ci sono state numerose altre occasioni di collaborazione: per iniziative promosse dal CdT nell’ambito o fuori dalle Giornate Tondelli. Oppure promosse da altri soggetti che si rivolgevano a noi per una collaborazione che comunque richiedeva di interfacciarsi con Panzeri come curatore dell’opera di Tondelli.

Anno dopo anno la collaborazione fra il CdT e Panzeri è diventata sempre più stretta e intensa, anche sul piano personale. Credo, fra l’altro, che fu grazie a questo clima di fiducia che alla fine del 2011 maturò nella famiglia Tondelli e in Panzeri la convinzione che fosse arrivato il momento di conferire la biblioteca personale di Pier Vittorio al CdT.

La collaborazione con Fulvio era costante. Al di là degli incontri, che per forza di cose erano molto limitati, avveniva tramite lo scambio di email e di telefonate: lunghe, spesso in orari non canonici, talvolta festivi. A meno che non fosse impegnato con la scuola Fulvio non si sottraeva mai; la disponibilità, oltre che la competenza, era un’altra sua qualità sulla quale si poteva contare.

Ne uscivano conversazioni e confronti leali, costruttivi. Ricordo rare occasioni in cui ognuno si è attestato sulle proprie posizioni; in quei casi scattava il rispetto della reciproca autonomia di opinioni e funzioni. Senza diktat o ritorsioni. Ci ho ripensato in questi giorni: non mi ricordo un solo litigio con Fulvio.

Ci sono stati momenti faticosi? Penso che Fulvio resterebbe deluso se rispondessi di no. Ma che amicizia sarebbe se non ci fossero anche questi momenti?

Mi scuso per essermi addentrato forse eccessivamente nei dettagli delle vicende del CdT, ma mi premeva testimoniare che quando si sostiene che il contributo di Panzeri è stato fondamentale non si tratta di un artificio retorico, ma si dà conto di un contributo – di idee, competenze, proposte, relazioni, documentazione, valutazione degli elaborati presentati ai Premi – che per qualità e anche per quantità ha reso il CdT e le attività da esso promosse molto migliori di quanto sarebbero state senza il suo apporto.

Non possiedo, invece, adeguati strumenti culturali per assegnare punteggi al lavoro di critico svolto da Panzeri verso l’opera di Tondelli; mi limito a definirlo imprescindibile. A partire dal lavoro di curatela dell’opera omnia, che ha consentito dopo soli dieci anni dalla morte di Pier Vittorio di giungere ai due volumi pubblicati da Bompiani nella prestigiosa collana dei Classici, riproposti poi in edizione rilegata (e con qualche significativa differenza di contenuto per quanto riguarda “Altri libertini”) nel 2011. In questo modo Panzeri ha offerto ai lettori una sistemazione organica dell’opera tondelliana, assieme a un prezioso apparato di introduzioni, cronologie, note e indicazioni bibliografiche.

Ad essi si è aggiunta quest’anno la sua, purtroppo, ultima fatica dedicata alla raccolta delle interviste e delle conversazioni rilasciate da Tondelli fra il 1980 e il 1991. Un libro che Fulvio ha curato con la solita dedizione e competenza, ma che non ha fatto in tempo a vedere stampato. Fedele così fino all’ultimo respiro a quel compito di curatore, e talvolta anche di custode, dell’opera tondelliana; compito per il quale Pier Vittorio lo aveva scelto trent’anni fa, dimostrando anche in questo grande lungimiranza.

Viller Masoni responsabile del CdT fino al 2012

Ultimo aggiornamento

24 Febbraio 2022, 09:33