Altri libertini
È il libro d’esordio di Pier Vittorio Tondelli e si compone di sei racconti, anche se l’autore ha preferito la definizione di “romanzo a episodi”. Ciascun racconto, pur costituendo una unità a sé, trova il suo compimento in una unitarietà che ha “come filo comune l’esperienza dei giovani degli anni Settanta fra viaggi a Amsterdam e Londra, droga, lotte studentesche, ricerca della propria identità, utopie di libertà”. Relativamente alle letture che hanno influenzato le genesi di questi testi lo scrittore ha affermato:
Penso sia un libro che appartiene alla cosiddetta letteratura ‘emotiva’ che si basa soprattutto sulla lettura di Céline, del primo Arbasino, di Baldwin e di tutta la letteratura dura e violenta: da William Burroughs a Richard Price e anche uno Selby, diciamo una specie di narrativa drammatica che si basa molto sull’azione, sull’intrigo, sul personaggio, quindi un libro tutto raccontabile che si può riassumere a voce e che nella voce trova una sua dimensione di scrittura.
Altri libertini, pubblicato da Feltrinelli nel 1980, viene sequestrato dalle autorità giudiziarie per il reato di oscenità venti giorni dopo la sua comparsa in libreria, quando era già stata preparata la terza edizione. Il processo viene celebrato a Mondovì (Cuneo) nel 1981 e manda assolti con formula piena l’imputato e l’editore.
Lo scrittore, negli ultimi mesi di vita, ha approntato una revisione parziale del testo tesa a evidenziare errori e a modificare situazioni linguistiche all’interno dei racconti.
La traduzione francese, col titolo Les Nouveaux Libertins, viene pubblicata da Seuil nel 1987; quella tedesca, col titolo Andere Freiheiten, è edita da Rowohlt nel 1990.
Ultimo aggiornamento
25 Gennaio 2022, 11:09